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4 luglio 2007

Il Massimo di Palermo
Foto di Giuseppe Costanzo

di Attila



Il Massimo è uno dei monumenti più rappresentativi di Palermo e, non a caso, la sua storia è stata travagliata quanto quella della città.
Quando nel 1864 si decise di costruire questa imponente opera, la città era priva di fognature, scarseggiavano scuole, acqua e ospedali. Ma si sa, Palermo è sinonimo di contraddizione, luogo dove le smanie di grandezza spesso prevalgono sull’evidente povertà.
Fu bandito un concorso internazionale che venne vinto da Giovanni Battista Filippo Basile, noto architetto palermitano. Ma già allora il sospetto di “intrallazzi” era vivo in città e l’architetto Damiani Almeyda, quarto classificato, denunciò brogli chiedendo l’annullamento del concorso.
Nel 1875 cominciarono i lavori e per far posto al teatro venne raso al suolo un intero quartiere, quello di San Giuliano, con tutte le sue chiese, monasteri e porte costruite anche parecchi secoli prima.
Ma poco dopo, né più né meno quello che accade oggi, ci si accorse che le spese per l’opera stavano superando di gran lunga le previsioni originarie. Trovati i fondi, i lavori ripresero fino al completamento nel 1897, ben 22 anni dopo la posa della prima pietra.
Da allora, il Massimo è stato il protagonista della vita mondana della città, occasione per i palermitani (non molti) per ostentare ad ogni rappresentazione la propria ricchezza.
Questo fino al 1974, quando per alcuni lavori di ristrutturazione il teatro chiuse. A Palermo, però, le cose le facciamo o bene o niente ed i lavori si protrassero per 23 anni, un anno in più di quanto ci volle per costruirlo.
I tempi sono cambiati e la riapertura del 1997 ha assunto un significato diverso da quello della sua inaugurazione. Non più manifestazione di opulenza dei ceti più ricchi, ma segno di rinascita e di riscatto di una città dove l’abbandono non ha risparmiato neanche uno dei teatri più belli d’Europa, il terzo per ampiezza dopo l’Opera di Parigi e l’Opernhaus di Vienna.


Nella sezione GALLERIE FOTOGRAFICHE troverete alcune foto del catanese, ma palermitano di adozione, Giuseppe Costanzo, vincitore di concorsi di fotografia, che con i suoi scatti è riuscito a rappresentare al meglio la maestosa imponenza del teatro.

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