Il pastrocchio di Sanremo 1975 (puntata n. 166)
di Dario Cordovana
Si dice che bisogna cadere completamente per terra per risorgere e l’edizione 1975 sembra fatta apposta per avvalorare quanto detto. Già la manifestazione non godeva di buona salute, fin dall’edizione 1973, quando la Rai aveva negato le telecamere per le due prime serate (trasmesse soltanto dalla radio). Il cast poi veniva eccessivamente riempito di debuttanti nel tentativo di avvicinarsi maggiormente ai gusti del pubblico giovane. Il risultato fu quello di lanciare Gilda Giuliani, apprezzata però dallo stesso tipo di pubblico che incensava i cosiddetti big ormai in disarmo e, solo tempo dopo, Drupi, grazie all’eco della sua inaspettata comparsa nelle classifiche di mezza Europa. Nel 1974 per proteggere dei big sempre più in crisi li si ammetteva direttamente in finale e, mentre i giovani mandavano in classifica i Baglioni, Battisti, Pooh, Cocciante e compagnia bella, il festival premiava Iva Zanicchi con la vendita dei dischi che subiva un altro pericoloso tracollo. Nel 1975 era ormai chiaro che sono in pochi ad avere interesse per un Festival sempre più in crisi, crisi che è delle manifestazioni canore tutte e del 45 giri come formato discografico, ormai sempre più soppiantato dal Long Playing a 33 giri. Registrata l’assenza di organizzatori privati disponibili quindi il comune di Sanremo si attrezzò in proprio ad organizzare quella edizione. Per prima cosa si pensò a rimettere al centro dell’attenzione la canzone, selezionandone 30 da accoppiare poi ad altrettanti esecutori. Il direttore artistico venne individuato in Bruno Pallesi, ex-cantante ed autore di canzoni. Rifiutatosi il comune di assicurare una corsia preferenziale per i big, per farli accedere direttamente in finale come l’anno precedente, molte case discografiche facevano marcia indietro, negando ai loro artisti l’accesso al Festival. Restavano solo sulla carta quindi i nomi di Gianni Nazzaro, Peppino Di Capri, Peppino Gagliardi, Orietta Berti, Massimo Ranieri. Alla fine il cast assemblato dall’assessore al comune di Sanremo Napoleone Cavaliere presenta pochissimi nomi noti: tra questi Rosanna Fratello, in procinto di cambiare casa discografica, la napoletana Angela Luce e lo straniero Jean-François Michael (quello di “Fiori bianchi per te”). Identificare gli altri, almeno per il grosso pubblico, diventa più complicato: Paola Musiani non si può definire certo un’artista di grande successo, ma al suo attivo ha diverse partecipazioni a Canzonissima, al Disco per l’estate e persino a Sanremo 1974, tutte però contraddistinte da vita breve. A memoria d’uomo non ricordo che abbia mai superato un turno di una di dette manifestazioni. Come ruolino non c’è male. Piero Cotto era noto come leader dei Cottonfields (maggiore successo, “Due delfini bianchi” al “Disco per l’estate” 1972). La Quinta Faccia ha avuto un piccolo momento di gloria rieseguendo “Sugar Baby Love” dei Rubettes in modo calligrafico (allora si usava). Lorenzo Pilat è il noto autore “di Pace-Panzeri-Pilat” che tanti successi ha donato a Orietta Berti e Gigliola Cinquetti: lui al Festival è già stato due volte, una volta, col Trio del Clan, nel 1966, l’altra con lo pseudonimo di Pilade nel 1968. Due volte su due ha mancato la finale. Di Emy Cesaroni si ricorda che aveva cantato una sigla di “Settevoci”, intitolata “Sette giorni”, più recenti i ricordi legati a Valentina Greco (una delle giovani più promettenti dell’anno precedente e che…continua a promettere) e, ma bisogna proprio avere buona memoria, al gruppo Eva 2000 (una infruttuosa partecipazione al Disco per l’estate 1974). Il gruppo le Volpi Blu risulta attivo dagli anni sessanta, con alcuni singoli e qualche partecipazione televisiva all’attivo, mentre Nico dei Gabbiani canta da quando era il cantante di Nico e i Gabbiani. C’è anche spazio per Ely Neri e la sua orchestra, dalla Romagna con furore. Il resto del cast è tutto da scoprire. L’orchestra in compenso viene affidata alle sapienti bacchette di Enrico Simonetti e per la conduzione si va sul sicuro senza rischi (ehm…) con la coppia di “Rischiatutto”, Mike Bongiorno e Sabina Ciuffini. Allegria…

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