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25 ottobre 2007

IL CINEMATOGRAFO - Rubrica di critica cinematografica - Louis Le Moche

di Gianluigi Fiondino



Regista poco noto in Italia, ma che tanta fortuna ebbe nella Francia degli anni 50, Louis Le Moche merita un posto di tutto rispetto nel panorama della cinematografia mondiale.
La sua carriera cominciò come autore di numerosi documentari, prodotti dalla Gigolò film, una piccola casa di produzione della quale era proprietario Gustave, un piccolo panda australe amico di Le Moche sin dai tempi del liceo.
Il giovane regista andava in giro con una vecchia cinepresa di seconda mano e, con grande sensibilità e senso del cinema, documentava le piccole cose della vita di ogni giorno. Solo che spesso dimenticava di inserire la pellicola.
La prima grande occasione gli venne offerta da Jaques Poitier che gli affidò la realizzazione del filmino del suo matrimonio. Fu un grande successo, a parte alcune riprese rovinate da un invitato spiritoso che faceva continuamente le boccacce alle spalle degli sposi.
Nel 1952 Le Moche partì per l’Australia dove realizzò un documentario di 7ore sulla vita dei canguri. Attrezzatosi con degli originali stivaletti a molla, e con l’occhio sempre nel mirino della cinepresa, il regista seguiva ogni attimo della vita dei canguri. Il documentario venne però bruscamente interrotto dallo scontro di Le Moche con un albero.
Nel 1953 il suo primo film drammatico. Il titolo é “Lacrime di gioia” e narra la storia di un geranio dimenticato. Seguiranno, nel 54 e nel 55, ”Quadri senza cornice” e “Materassi senza cuore”.
Il grande successo arriva però nel 1956 col film che aprirà il cosiddetto filone neoreumautico, “I dolori di Philippe”. E’ la triste storia di Philippe, un ragioniere disoccupato, afflitto da dolori di schiena.
Infine nel 62 un kolossal, “Maciste e la mozzarella scomparsa”. Le Moche, per dare un tono più intellettuale al film, decide di sottotitolarlo in polacco.
Nel 65 riparte per l’Australia per documentare la vita di una tribù di cannibali. Da allora però di le Moche s’è persa ogni traccia.


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