CATEGORIA MUSICA
 

segnala pagina  stampa pagina   

26 agosto 2014

A SCUOLA DI ROCK 14 - XTC

di Dario Cordovana



Gli XTC hanno portato la cittadina di Swindon nella geografia del rock. All’epoca del loro primo album, nel 1977, tutti i gruppi nuovi venivano accostati al carrozzone punk e il quartetto di Andy Partridge, Colin Moulding, Barry Andrews, Terry Chambers non fece eccezione. Tuttavia la loro musica era un pop energico che si richiamava ai classici gruppi dell’Inghilterra anni sessanta, Beatles, Kinks e affini. I principali compositori del gruppo erano Partridge e in misura minore ma non trascurabile Moulding, mentre Andrews coloriva i brani con il suo organo saltellante.
Il debutto sulla lunga distanza, “White Music”, appare già originale e presenta una cover schizoide di “All Along The Watchtower” di Bob Dylan. Il secondo album, “Go2”, appare dissacrante fin dalla copertina, che spiega chiaramente quanto sia importante per l’industria discografica una buona confezione per il disco in uscita. La musica non cambia, ma Andrews riesce a presentare due brani di sua composizione. Tuttavia il tastierista è frustrato dal poco spazio a disposizione delle sue creazioni e abbandona il gruppo di lì a poco; a prenderne il posto sarà un chitarrista solista, Dave Gregory. La combinazione a due chitarre (la sua e quella di Partridge), caratterizzerà il sound del gruppo a partire dal singolo “Life Begins At The Hop”, ma è nell’album “Drums And Wires” che si vede una reale maturazione delle loro idee. “Making Plans For Nigel”, di Colin Moulding, diventa anche un buon successo, ma il resto dell’album si mantiene su alti livelli.
Dopo l’altrettanto riuscito, e simile nei suoni, “Black Sea”, con il doppio (ai tempi del vinile) “English Settlement” lo spettro sonoro si arricchisce di suggestioni elettro-acustiche. Anche i testi sono più ironici, come nella divertente “No Thugs In Our House”, uscita anche a 45 giri come fosse una specie di teatro. Siamo nel 1982 e il gruppo è in decisa ascesa, quando nel corso del tour di presentazione dell’album Andy Partridge comincia a subire dei veri attacchi di panico (“stage fright” la chiamano gli inglesi), che presto raggiungono un punto di non ritorno che culmina con la decisione di interrompere definitivamente qualsiasi attività live.
La decisione, oltre a danneggiare le fortune commerciali del gruppo in un paese come gli Stati Uniti, presto porta all’abbandono del batterista Terry Chambers che decide di andare a vivere in Australia. Per sostituirlo si farà ricorso a dei session men, il primo dei quali, Peter Phipps, viene messo all’opera in “Mummer”, dall’ispirazione non sempre costante. Il successivo “The Big Express” farà poco meglio, ma l’attenzione si sposta improvvisamente su un bizzarro progetto parallelo del gruppo.
I Dukes Of Stratosphear sono un finto gruppo anni sessanta che pubblica un mini-LP di sei brani intitolato “25 o’clock”. Siamo nel 1985, ma i riferimenti evidenti sono a gruppi sixties quali Electric Prunes, Pink Floyd (i primi), i Beatles psichedelici e ad altro ancora. Non ci vuole molto a riconoscere in tutto questo gli XTC, aiutati dal fratello di Dave Gregory alla batteria. La copertina è ovviamente coloratissima e il successo immediato, tanto che due anni dopo i “duchi” si ripresenteranno con “Psonic Psunspots” e altre glorie da imitare.
Nel frattempo gli XTC sono tornati in attività, con “Skylarking”, il loro lavoro più beatlesiano di sempre, anche per via del produttore, l’esimio musicista Todd Rundgren. La convivenza di quest’ultimo con Partridge in studio è alquanto difficile, ma il buon Andy a distanza di tempo saprà riconoscere i meriti del produttore. A restare fuori dall’album, relegata su una b-side, sarà una delle canzoni più fortunate del gruppo, la polemica “Dear God”. Solo nelle ristampe in CD questo pezzo ha potuto trovare il suo legittimo posto in scaletta.
Gli anni ottanta terminano con l’ottimo “Oranges And Lemons”, che fa il paio con “Nonsuch”, uscito nel 1992, uno dei dischi più maturi del gruppo. Frattanto i batteristi continuano a cambiare. In “Nonsuch” c’è Dave Mattacks dei Fairport Convention e il produttore è Gus Dudgeon, noto per il suo lavoro con Elton John.
Quando sembra che il pubblico ormai si sia abituato ad aspettare gli album senza lo straccio di un concerto per promuoverli, ecco che gli XTC entrano in conflitto con la loro casa discografica, la Virgin, e sono costretti a una lunga pausa forzata. Riemergono solo nel 1999 con “Apple Venus”, un lavoro in cui Partridge dà sfogo alle sue ambizioni utilizzando l’orchestra in molti pezzi. Dave Gregory, insoddisfatto di questa situazione, abbandona, e gli XTC, ormai effettivamente un duo, realizzano un ultimo album, in cui tornano a dare spazio agli strumenti elettrici. “Wasp Star” è un pochino al di sotto della loro media molto alta, il che vuol dire che si tratta di un album apprezzabile, ma non memorabile.
Quello che sorprende nella storia di questo gruppo, è la quantità di buone, a tratti ottime, idee che non hanno trovato posto negli album ufficiali. Per farsene un’idea basta ascoltare “Fuzzy Warbles”, raccolta di otto CD di demo e scarti del gruppo, naturalmente a cura di Andy Partridge. Gli ultimi due pezzi degli XTC risalgono al 2005, poi anche Partridge e Moulding entrano in conflitto. Partridge si dà alle collaborazioni con altri artisti (di rilievo quelle con Peter Blegvad), mentre Moulding riemerge di rado da quello che sembra un vero e proprio ritiro dal mondo della musica. Chissà se avremo ancora occasione di risentirli…


Tre album da avere: Drums And Wires, English Settlement, Apple Venus volume 1.

Un album da avere per ultimo: Mummer.


Love On A Farm Boys Wages

(XTC)



[Articolo letto 2427 volte]
[Commenti (4): scrivi - leggi]
 


INSERISCI COMMENTO

 

Commenti lasciati per:

A SCUOLA DI ROCK 14 - XTC
 

 

Certo, l'ultimo da avere perchè insieme a pezzi belli ne contiene qualcuno non memorabile, ma certo "Mummer" non è un album brutto. Buone scoperte!

Dario C.

29/08/2014 18:23:42


Mi sono accorto, solo dopo la pubblicazione del tuo articolo, che il video musicale inserito (Love on a farm boys wages), che mi era piaciuto moltissimo all'ascolto, fa parte del disco che hai definito "l'ultimo da avere" (Mummer) ...
Se questo è l'album più "brutto" (almeno secondo il tuo autorevole parere), corro subito ad ascoltare gli altri !!!

Marcello

28/08/2014 10:53:23


Grazie Paolo, ne sono felice.

Dario C.

27/08/2014 22:47:07


Ho gradito molto le interessanti note storiche e biografiche degli XTC, che come sai ho apprezzato grazie a te Dario. Mi hai stimolato a conoscerli più profondamente.

paolo castellana

27/08/2014 18:06:19


 
 

LEGGI I COMMENTI

 

Inserisci un commento per:

A SCUOLA DI ROCK 14 - XTC
 

nome

email

commento

 

antispam digitare la seguente parola

        
 
 


NOTIZIE

MUSICA

STORIA DELLA CANZONE ITALIANA

CINEMA

SPORT

TELEVISIONE

ARTE

LIBRI e CULTURA

MULTIMEDIA

INTERNET

STORIE

SPETTACOLI

AMBIENTE

APPUNTAMENTI

PALERMO

VIAGGI

COMMENTI



















 


20 aprile 2024




LE ULTIME 3 FOTOGALLERY ON-LINE

[cliccare per aprire]


 

CONTATTA I...4 FISSA


nome

e-m@il

richiesta


Newsletter, scrivi la tua e-m@il
 



TUTTE LE GALLERIE FOTOGRAFICHE


 Questo sito utilizza la Creative Commons License