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17 marzo 2008

The Rake’s progress – ossia La carriera di un libertino

di Zorrykid



Lo scorso mese di febbraio è andata “in onda” al Teatro Massimo di Palermo “The Rake’s progress”, opera in tre atti di Igor Stravinsky.
Sono stato uno dei pochi “fortunati” a potervi assistere visto che, tra scioperi vari (tanto per cambiare), l’hanno rappresentata solo tre o quattro volte.
Devo confessare che, pur essendo un appassionato di opere (ebbene sì, che ci volete fare … esistono ancora appassionati di opere) non avevo mai ascoltato questa opera di Stravinsky.
L’unica opera che conoscevo del grande compositore russo/americano era Oedipus Rex, che ho ascoltato un bel po’ di anni fa al Teatro Massimo e riascoltato in una bella edizione in CD con la grande (in tutti i sensi …) Jessye Norman.
Non conoscevo per nulla invece questa Rake’s progress, o almeno non la conoscevo sotto questo nome in quanto, in Italia, è meglio nota come “La carriera di un libertino”: in ogni caso non l’avevo mai ascoltata.
Devo dire che si è trattato di una piacevole scoperta.
Intendiamoci non è che si tratti di uno dei capolavori assoluti della musica di ogni tempo, tuttavia è degna di essere maggiormente conosciuta e diffusa.
Si tratta di una specie di riedizione, riveduta e corretta, in chiave laica anziché cristiana, della classica storia del dottor Faustus, già vista (e non credo casualmente) quest’anno al Massimo nella versione di Arrigo Boito: “Mefistofele” (vedi se vuoi, nella categoria spettacoli, la recensione ed il video relativi).
Tom Rakewell, un giovanotto belloccio e nullafacente (tipo Picone, di Ficarra & Picone, con la fidanzata ufficiale nel 7 e l’8 …), si innamora di una bella ragazza, Anne, con la quale, come si dice dalle nostre parti, non è che abbia “intenzioni serie”. Tra l’altro non c’ha manco i soldi per sposarsi: un colpo di c… l’assiste ed eredita una fortuna favolosa da uno zio che neanche conosceva.
A questo punto, ben lungi da lui l’idea di sposarsi, si dà alla bella vita.
Spalleggiato dal Mefistofele della situazione (che nell’opera viene impersonato da un certo Nick Shadow), tra bordelli vari e vicende che vi risparmio (su wikipedia potete trovare l’apposita voce …), una su tutte pure il matrimonio con una donna barbuta … alla fine si riduce letteralmente povero e pazzo, senza una lira.
A quel punto Shadow (il diavolo) richiede il compenso per i suoi servigi (per averlo in pratica portato alla perdizione), ma qui, diversamente che nel dott. Faustus/Mefistofele, Rakewell salva la pellaccia (lì muore)  ma diventa completamente pazzo (in sostanza l’anima la perde lo stesso …), mentre Shadow sprofonda tra gli inferi,.
Viene assistito amorevolmente in manicomio dalla fidanzata di un tempo, ma alla fine pure questa si scoccia e lo lascia nel suo brodo. Insomma: chi è causa del suo mal, pianga sé stesso!
Stravinsky per quest’opera utilizza gli schemi dell’opera classica del 700, con tanto di recitativi e clavicembalo, la musica invece, ovviamente, è musica classica del 900 (l’opera è stata rappresentata la prima volta nel 1951), cioè può piacere o non piacere, (a me piace, come diceva Totò, … tranne che non sia dodecafonica). In ogni caso è perfetta per rendere bene l’idea dell’abisso in cui può cadere l’uomo quando perde ogni valore morale.
Naturalmente potete farvi un’idea ascoltando il mix video inserito per l’occasione su iutub (come direbbe il mio amico Davide).
Bravi i cantanti, soprattutto il baritono Surian, ben noto al pubblico palermitano, che interpreta Shadow, ed anche il tenore non era male, un giovane di belle speranze, ma già noto nell’ambiente, che risponde al nome di Giuseppe Filianoti. Le donne (barbute e non .. ) hanno fatto la loro parte con dignità (soprattutto il soprano).
Buona anche la prova dell’orchestra e del coro ben diretti da Will Humburg (che d'altronde avendo lavorato poco, per gli scioperi, non si sono stancati più di tanto).
Le scene e la regia, per finire, davvero di alto livello (era un allestimento del Teatro Comunale di Modena)
Insomma: voto complessivo sette e mezzo.
Alla prossima.

Un mix del "The Rake's progress" di Igor Stravinsky

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Commenti lasciati per:

The Rake’s progress – ossia La carriera di un libertino
 

 

spettacolo bello in tutte le sue parti.
regia interessante e cast di altissimo livello.
giuliana

giuliana

22/03/2008 16:28:11


c'ero anch'ìo, bellissimo..

sara

18/03/2008 12:01:23


 
 

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