Storie con l’H
di Claudio
Rimuginava continuamente le stesse parole, gli stessi pensieri. Non riusciva a dimenticare né a cancellare quello che Hugo il giorno prima gli aveva confidato. Era stato uno strano pomeriggio, il giorno prima. Il sole che si nascondeva dietro le pallide nubi sembrava non capire. Non vedeva quei due, Hugo e Tristano, camminare a braccetto lungo la strada del lago. Non vedeva quei due che, passeggiando parlavano piano. Parlava soprattutto Hugo, mentre Tristano stava a sentire. Ogni tanto annuiva e sorridendo sottolineava quanto l’amico gli confidava. Ad un certo punto Tristano, preso dai suoi pensieri, cominciò a pensare alla pasta e fagioli che, quando lui era piccino, gli preparava Rosetta. Amava mangiarla fredda la sera. Poi Hugo avanzò di alcuni passi e cominciò a fare degli inchini, alla maniera di pulcinella, nei confronti dei passanti. Tristano fece finta di non conoscerlo, e nervosamente finse di guardare con interesse l’orologio. All’improvviso scappò via. ____________
Ripeteva ossessivamente le stesse parole ormai da tre giorni quando Hanry bussò alla sua porta. “Un attimo ..”, rispose, e dopo aver tolto in tutta fretta le numerose padelle che amava distribuire sul tavolo, aprì sorridendo all’amico. Hanry lo guardò per alcuni istanti, poi intonò “la vecchia fattoria”. Alla quarta strofa, non ricordando il verso del rinoceronte, cominciò vistosamente ad innervosirsi. Come erano lontani i tempi del liceo, quando insieme rubavano i giornaletti all’edicola della signora Timmy! ____________
Strappò la busta con aria spensierata, la fece in tanti piccoli pezzetti che pian piano ingoiò, aiutandosi con del cognac. Poi prese dal frigo i suoi mocassini gialli, amava le scarpe fresche, indossò il soprabito, ormai liso, e dopo aver baciato l’attaccapanni, uscì. Hulrich, era un buon uomo, smilzo, sulla sessantina, pochi capelli un tempo biondi, sempre pronto a regalare un sorriso. Quel pomeriggio sorrise anche a Hilly, violento energumeno del quartiere che, sentitosi preso in giro lo inseguì a lungo allo scopo di picchiarlo. Finalmente Hulrich riuscì a seminarlo e, ansimante, si rifugiò al drugstore di Hemily.
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Commenti lasciati per: Storie con l’H
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dopo un'attenta e gustosa lettura, vi son, a mio avviso, due dubbi che andrebbero risolti:
1) il sole ha infine capito, magari più uno che l'altro (probabilmente tristano, per via dei suoi condivisibili gusti gastronomici)
2) quante erano ste' padelle, perchè fino a cinque-sei , via, non sono numerose....
Infine: anch'io avrei bevuto del cognac, ma senza pezzetti di carta...
pablo |
15/05/2009 11:37:43
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Questo mi piace, ma l'ho dovuto leggere due volte.Che vuoi? ognuno ci ha i propri limiti. Insisti. |
15/04/2009 12:26:39
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