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27 marzo 2012

Levatevi le coppole

di Andrea Basso Sr.



La guarnigione americana di stanza a Carini era comandata da un tenente siculo-americano, che parlava un tipico siciliano obsoleto, avendolo imparato in casa   dai suoi genitori, emigrati ad inizio secolo scorso. E di tanto in tanto ci metteva pure qualche parola di italiano, imparata non so quando e non so dove.

    Di siculo-americani ce ne erano molti nel primo contingente  americano che sbarcò in Sicilia, e ciò non fu casuale, in quanto, arrangiandosi questi  a parlare siculo-italiano, che per loro era stata sempre la lingua madre,  si facevano capire alla meno peggio, e potevano fare anche un po’ da interpreti.

    Un giorno il tenente americano chiamò mio fratello e gli disse. “Ho sentito che  tu facevi le recite, nel teatro del dopolavoro fascista, per i soldati italiani. Ora mi pare giusto che tu li faccia per fare svagare i soldati americani. Quindi datti da fare. Siamo d’accordo?”

    Per mio fratello quell’invito fu come un pugno nello stomaco, perché le difficoltà c’erano.

    Lui, allora giovane studente, e che gli piaceva fare di tutto, queste recite le organizzava, collaborato da colleghi e colleghe, tanto per divertirsi, in quel periodo di tempi tristi, e facendo qualcosa di utile per quelli che erano sotto le armi.

    Ma organizzarle per gli americani era cosa diversa. E lo fece subito presente all’ufficiale americano. Le ragazze non avrebbero certamente avuto il permesso dai loro padri, dato che quelle che frequentavano gli americani erano considerate di quelle che esercitavano il mestiere più antico del mondo.

    “Tu stai tranquillo, che per questo ci penso io.” Fu la risposta immediata e risoluta dell‘ufficiale americano. “Tu dammi solo i nomi e gli indirizzi.”

    L’americano andò a trovare i padri delle ragazze e fece questo discorso:
“Io sono americano, ma figlio di siciliani, tutta gente di rispetto, ed  educato con il senso dell’onore. Le vostre figlie le vengo a prendere io, e ne rispondo io con il mio onore. Ed io ve le riporterò. Quindi potete stare tranquilli. Sono stato chiaro?”

    Ed ebbe il loro permesso.

    E quando lo comunicò, tutto contento, a mio fratello,  questi gli disse che, va bene per le ragazze, ma mancava il pianoforte.

    “Tu stai tranquillo, che per questo ci penso io.” Fu la risposta immediata e risoluta dell’ufficiale americano.

    Chiamò il maresciallo dei carabinieri, che loro erano rimasti in servizio per l’ordine pubblico, pur facendo parte dell’esercito italiano, ed andavano in giro con la fascia al braccio con la scritta ”Polizia Militare”, e gli disse: “Tu gira per il paese ed il primo pianoforte che senti suonare lo requisisci, per motivi militari, per ordine del comando americano”. E così quello fece. 

    E si fece la recita, che fu un gran successo. Che poi con gli americani era molto facile. Ricordate “Polvere di stelle”, quel delizioso film con Alberto Sordi e Monica Vitti? Loro, ovviamente, non capivano una parola, ma quando sentivano suonare e cantare, applaudivano,  secondo il  loro uso, in maniera molto calorosa.

    Ma, all’inizio, la cosa fu presa male dagli attori, in quanto gli americani usano
applaudire non solo battendo le mani, ma fischiando  fragorosamente.

    Ma presto fu tutto chiarito.

    Ed il giorno dopo, girò per il paese un banditore con il tamburo, annunziando alla popolazione che quel pomeriggio, nella piazza, si sarebbe esibita la banda della marina americana.

    Fu allestito, davanti la Chiesa Matrice, un bel palco, e la piazza si riempì di gente per assistere allo spettacolo. Gli spettatori erano quasi tutti maschi, che allora, nelle piazze dei paesi, le donne si vedevano poco.

    Furono eseguite belle musiche: pezzi d’opera, O sole mio, e roba del genere, ed il successo fu assicurato.

    Ed, a conclusione del concerto, il nostro ufficiale americano salì sul palco  e disse: “Ora suonano l’inno americano, e levatevi le coppole.”

    E tutti lo fecero.

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Commenti lasciati per:

Levatevi le coppole
 

 

Credo proprio di aver conosciuto dopo qualche anno quel pianista..........

Maurizio

06/04/2012 19:49:52


 
 

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