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22 gennaio 2008

Gli altri siamo noi (ovvero la monnezza e l’amaro sfogo di Biagio Rosso)

di Davide



Napul’è mille culure….Napul’è na carta spuorca e nisciuno senne ‘mporta….sono passati trent’anni da quella canzone e purtroppo oggi la metaforica carta sporca è diventata una montagna di monnezza che sta sommergendo Napoli ed i napoletani ma che rischia di divenire un'onda anomala in cui potremmo affogare tutti. E non solo perché in queste ore l’Italia intera è chiamata a dare una mano dividendosi i pannolini dei bambini di Piedigrotta ma perché Napoli oggi è il simbolo di una civiltà che non solo non riesce più a smaltire i suoi rifiuti ma soprattutto ne produce in tale quantità da venirne sopraffatta. Il problema delle discariche non appartiene certo solamente a Napoli, è un tema talmente grande che ci si è infilata da tempo mafia e malavita internazionale , è diventato nu bisinisse e questo certamente non aiuta a trovare soluzioni. Così il problema cresce e quando le proporzioni di qualcosa diventano oltre ogni immaginazione si entra in una condizione di contemplazione, come quando si guarda il cielo di notte, immenso, infinito e si resta a bocca aperta ed impotenti davanti alla sua imponenza, come davanti alle “cose più grandi di noi”, l’inquinamento, la violenza, la guerra. Guardare sempre in casa d’altri però a lungo andare non ci salverà; forse scoppieranno anche le nostre discariche, o forse le guerre ci verranno a prendere fino a sotto casa, ma fino ad allora noi staremo lì col dito puntato verso “gli altri”, zozzoni, violenti, cattivi, politici corrotti o, nella migliore delle ipotesi, incapaci. “Gli altri”, questa entità astratta che divide con noi il pianeta e le città. Esseri sconosciuti che incarnano i nostri peggiori difetti e su cui scarichiamo tutte le nostre colpe. La città è sporca perché “nisciuno” la pulisce, e comunque le cartacce, i sacchetti li gettano “gli altri”, questi alieni da cui prendiamo le distanze, lontani anni luce da noi che rappresentiamo la famosa “stragrande maggioranza”. I tifosi violenti allo stadio sono “altri”, le donne vestite di nero che protestano contro la polizia per aver arrestato i loro poveri mariti e padri spacciatori sono “altri”, ma anche quelli che corrono con le automobili e causano gli incidenti, quelli che scioperano ed incendiano i cassonetti, quelli che fanno la scampagnata di ferragosto in pineta e devastano tutto. Quando però si parla di palermitani sporchi, prepotenti, maleducati o mafiosi si ricorre alla precisazione. Non solo sono “gli altri” ad essere e a fare tutto ciò ma, è bene chiarire, sono anche la minoranza di una società fatta di cittadini puliti ed onesti mortificati da queste strumentali generalizzazioni. Ma, mi sono chiesto, se sono la minoranza com’è che c’è tutta sta munnizza in giro, gli stadi sono poco raccomandabili, le spiaggie sporche, il mare pieno di sacchetti. Com’è che in estate gli scogli di Capo Gallo e dell’Addaura sono così pieni di cicche spente e fazzolettini. Ma quanto fumano sti “altri” e quanto sono raffreddati (sperando che di questo si tratti!!!!). Così mi sono fatto più attento e sono andato alla ricerca “degli altri”. Ne ha visto uno tempo fa, era il “meusaro” che lavora vicino casa mia. Alla fine della giornata trascinava con se grandi sacchi di spazzatura neri, nemmeno chiusi, e li lanciava alla meno peggio dentro i cassonetti già stracolmi, facendo colare del liquido grasso e grigiastro, resti dei suoi misfatti culinari (però che buono il panino ca’ meusa “maritato”……), e quello, è certo che non va più via, è peggio della diossina, va toglilo, te lo ritrovi tra le scarpe ogni volta che ti avvicini al cassonetto!! Poi il giorno dopo ne ho riconosciuto un’altro. Si era camuffato da ragazzo e vendeva da un po’ di tempo frutta e verdura di fronte ad un negozio di alimentari. Alla sera però andava via lasciando i cassonetti vicino la sua postazione stracolmi di scarti, “trunzi” di broccolo e carciofi, meloni “scafazzati” e le immancabili tracce del suo percorso, come Pollicino, ma fatto di pezzi di cassette di legno, foglie e frutta marcia. Due giorni fa, poi, mi è venuto quasi un colpo. Il mio collega, con il quale viaggio per lavoro spesso, dopo aver fumato l’ennesima sigaretta ha accartocciato il pacchetto e lo ha lanciato via dal finestrino a 180 all’ora sull’autostrada. Ho fatto finta di niente ma ho pensato…minchia è anche lui un “altro”. Chi lo avrebbe detto. Allora chissà la sua famiglia, sua moglie, i suoi figli saranno “altri” anche loro oppure..peggio, sono normali e non sanno di lui!!!Infine ieri la sconvolgente scoperta. Mi ero appostato poco lontano casa vicino all’ ”area cassonetti” luogo preferenziale per scovare gli “altri” e con mia sorpresa vedo in pieno giorno e fuori orario consentito un tipo strano che si avvicina in moto e con aria furtiva “scarica” velocemente due sacchi di spazzatura traboccanti e chiusi a forza. Uno addirittura sembrava si fosse già rotto durante il tragitto ed era riparato alla meno peggio. Però quel tipo aveva un’aria familiare, qualcosa di già visto. Nonostante il casco integrale…non so…l’andatura, quegli occhi…poi, di colpo, la tremenda rivelazione. Il tipo lancia il secondo sacchetto che si apre in volo centrando il bordo del cassonetto facendo disperdere miseramente il contenuto con un violento schizzo di sugo misto a latte rancido che centra il vandalo sul giubotto. Dalla sua bocca esce un urlo soffocato ed un “santione” strozzato a metà, così sento la sua voce e finalmente lo riconosco. Resto bloccato e il sangue mi si gela. Vorrei parlare, quasi chiedere aiuto, mi stropiccio gli occhi, guardo ancora…ma si…come non me ne sono accorto prima…quello sono io, la stessa voce, la stessa fisionomia, gli stessi occhi. Se io non fossi io direi che quello sono io. Oddio non so più che dico. Ma vi giuro che è la verità. Gli “altri” ci impersonano, si stanno sostituendo a noi e fanno cose terribili al nostro posto, girano indisturbati per la città e sporcano, ruttano, dicono le parolacce facendoci incolpare…è terribile…..state attenti, gli “altri” sono tra noi, si vestono come noi, parlano come noi…..AAAAAAAAAGGGGGHHHHHHHHHH…….GLI “ALTRI” SIAMO NOI (ed è sempre orrendo ma non è una citazione tozziana).

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