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7 maggio 2008
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Povertà e coraggio: riflessioni
di Giuseppe Scuderi
"La condizione estremamente povera è d'un ostacolo indicibile alla
formazione sociale della mente e de' sentimenti; toglie il coraggio
alle radici, impicciolisce lo spirito, e lo rende pressocchè
insensibile al dolce senso del dovere di uomo, di padre, di cittadino".
Giovanni Agostino De Cosmi, in Ragionamento su la pubblica educazione
in Sicilia, 1786. Perchè questa citazione? Mi è venuta in mente per i
fatti di cronaca che vi riporto.
Avete letto che alla cerimonia di insediamento del governatore Lombardo
erano presenti i bambini immigrati del Centro salesiano Santa Chiara di
Palermo?
Avete letto la lettera di Baldassare Meli ("Padre Meli", il salesiano
già responsabile del Centro e poi allontanato per "volontà de'
superiori" dopo che aveva denunziato i tanti pedofili di Ballarò che
protesta per l'uso di parata dei bambini, dicendo che da bravo ex
studente dei salesiani Lombardo avrebbe potuto andare lui a Santa
Chiara e non il contrario?
E avete letto dell'ennesima perversione e relativi arresti della
settimana scorsa? Su un muro in Via Generale Cadorna, sempre a Ballarò,
qualcuno ha scritto un nome e sotto "il maniaco dei bambini"
Avete letto la recensione (Repubblica, 9 aprile) del libro dedicato a
Rocco Rindone, altro salesiano che del Centro Santa Chiara fu fondatore
(e che era il mio insegnante di religione al liceo) che "girava per le
strade con il megafono per amplificare la sua voce nel chiamare gli
abitanti del quartiere a mobilitarsi per andare a protestare davanti al
Palazzo delle Aquile, ora per la mancanza di acqua, ora per la penura
di case"? Io aggiungo il ricordo di quando portò un po' di gente a
dormire in Cattedrale, facendo inorridire parroco e vescovo, dicendo
che siccome i suoi parrocchiani non avevano "case da signori" li
portava a dormire "nella Casa del Signore".
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Commenti lasciati per: Povertà e coraggio: riflessioni
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la necessità dell'ineguaglianza degli uomini è, come si può leggere, storia vecchia. Storia rinvigorita dopo i trattato di Vienna del 1815. Non spaventatevi delle date , è come se fosse oggi, basta che ci pensiate un pochino.
Il 1815 che intendeva cancellare l'illuminismo. E c'è riuscito, cavolo se c'è riuscito, siamo ritornati alle crociate e a condannare, se non al rogo, al carcere.
Oggi cominceremo ad arrestare in base alla nazionalità, sei rumeno? il reato lo troveremo dopo. Intanto ti arresto
Già, per la sicurezza prima arresti un rumeno ( o affini, come diceva Totò)e poi, eventualmente, commini il reato |
10/05/2008 18:43:27
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Cara Fara, quanto hai ragione. Sigh! |
09/05/2008 11:02:29
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Caro Giuseppe Al De Cosmi e al De Sanctis, intervenuto successivamente, così rispondevano i ceti dirigenti di allora ( e anche di oggi a quanto pare) organizzando una offensiva in grande stile contro l'esperimento desanctisiano sullo "Scandaglio del popolo, ebdomadario di medicina domestica, agronomia, tecnologia", compilato ed edito da Ciolfi nel 1849. Nel numero del 3 febbraio l'indesiderabilità e gli svantaggi etici, economici, sociali dell'istruzione popolare vengono fatti derivare da valutazioni generali, per così dire filosofiche, da cui discende la necessità dell'ineguaglianza degli uomini: "esistono tra le differenti classi una distanza necessaria a un livello diverso, il cui mantenimento è indispensabile non solo alla prosperità ma alla esistenza sociale. E poiché sconveniente si è addimostrata la vaga fantasmagoria della eguaglianza, non troviamo neppure più ragionevole la istruzione ampliamente diffusa nel popolo".
È questo dunque il punto cruciale, da cui discendono ovvie conseguenze sul piano operativo. Non solo l'istruzione non risponde a effettive esigenze popolari, ma è addirittura controproducente, poiché conduce a una sorta di ineluttabile infelicità dei più umili. "D'altra parte abbiamo ragione di credere che il principale godimento delle classi minute sta nel non conoscere la loro umiliante inferiorità e gli ingiusti svantaggi, ch'è non sarebbero svantaggi qualora passassero inavvertiti". La vera luce per le menti e i cuori viene dalla religione piamente e affettuosamente insegnata dalla cattedra, perché solo "dalla religione emergono la vera sapienza, l'animo sinceramente fratellevole, la ben intesa non inorpellata eguaglianza, indarno sperata ne' fremiti anarchici, nel virulento mendacio, nelle opere egoistiche dell'uomo e nel disordine!".
Amen
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09/05/2008 08:20:49
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Certo il silenzio è assordante. Però è pur vero che certi fatti ti lasciano senza parole. |
08/05/2008 19:16:43
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E' assordante il silenzio che segue a considerazioni come quelle che fai tu.
Eppure parliamo di tante, tante persone (nostri concittadini) |
08/05/2008 16:41:46
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