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2 dicembre 2007

IL CINEMATOGRAFO - Rubrica di critica cinematografica - n.2

di Gianluigi Fiondino



Presenteremo oggi al grande pubblico un giovane autore rumeno: Filmescu Cineasti.
Iniziata la sua attività come documentarista, il giovane Filmescu Cineasti produsse una famosa inchiesta sul mondo dello sfruttamento delle cicale.
Il giovane autore fu subito notato dalla critica per la sobrietà delle riprese e la scarna essenzialità dei suoi racconti, che lo collocano, a buon diritto, nell’ambito del filone neoristrettivista dell’Europa dell’est.
Apprezzato per le sue straordinarie doti di sintesi, culminate nel film sulla storia della rivoluzione russa della durata di 4,5 secondi, cui era abbinato un documentario sul mondo dei nani di due ore, Filmescu non ha mai smesso di proseguire la sua ricerca sulla sperimentazione del colore.

Ricordiamo a tal proposito il suo ultimo lavoro intitolato “Mondo Blu” dove tutti gli attori recitano in calzamaglia blu e cappello bianco.
Il film a detta della maggioranza della critica specializzata segna senz’altro una tappa fondamentale nel filone dell’avanguardia puffica.


Classifica settimanale dei film più votati dalla critica – la rilevazione è stata effettuata dalla nota società di sondaggi Megatruff.

• Al quinto posto “Calda paella” una riuscita rappresentazione del mondo dei cuochi spagnoli fatta dal regista iberico Juan del Tegamin.
• Al quarto posto “Stacca la cozza” di Saverio Scalini. Un film che descrive in forma quasi neorealistica la poca propensione per l’igiene nella Francia settecentesca.
• Terzo si piazza “La sveglia” di Gork Klineman. E’ la rappresentazione in forma psicoanalitica del trauma che la sveglia mattutina provoca negli uomini e di come ciò abbia influenzato le varie epoche della storia.
• Al secondo posto “La bottiglia di Igor” di Renzo Cavallo. Una felice trasposizione dell’omonimo romanzo dello stesso Renzo Cavallo, che narra le avventure del piccolo Igor mandato dalla mamma a comprare il latte.
• Infine al primo posto un grande film animato “Le memorie di Calimero”. Il pulcino di colore, ormai vecchio e malato, racconta la sua intensa e straordinaria vita. Particolarmente toccante la descrizione dell’amicizia con Fidel Castro.


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