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4 maggio 2008

PERCHÉ IL PARCO DELL’ORETO

di Giuseppe Scuderi



L'idea nasce dalla volontà di restituire alla città una zona che ha rappresentato uno degli elementi di massimo pregio ambientale e paesaggistico, la Conca d’Oro, che con l’espansione della città ha perso non solo l’identità naturalistica, ma anche la memoria, diventando più che un luogo riconosciuto e apprezzato un ostacolo da eliminare e superare, in cui il fiume ha perso la sua connotazione, diventando raccolta di discariche e subendo la morsa dell’abitato.
E’ significativo che il Piano Regolatore di Palermo del 1962 prevedesse la completa copertura e cementificazione del corso del fiume, quasi con l’intento di cancellarlo per sempre. Premessa necessaria per ogni intervento è l’azione di disinquinamento inserita in un piano di recupero dell’intero bacino, operando una inversione di tendenza nella politica finora perseguita. Recuperando l’unitarietà del corso fluviale, che si configura con un corridoio verde, si può riconnettere la città con i più vasti sistemi naturali dei monti di Palermo e dell’entroterra. La presenza di aree libere e di manufatti di pregio storico, la cui tipologia ben si presta ad accogliere funzioni scientifiche, museali e didattiche (Museo di Biologia, di Scienza e Tecnica, della produzione della carta), individuano un’ideale percorso culturale e ricreativo.
Per questo, dal 2004, la Fondazione Antonio Presti - Fiumara d’Arte ha assunto un impegno morale e sociale nei confronti dei cittadini, degli studenti e del fiume-simbolo del loro territorio. Il progetto IO SONO IL FIUME ORETO DELL’UMANITÀ sottolinea il ruolo attivo e fondamentale della cultura e in particolare della scuola nell’ambito dell’educazione alla cittadinanza e dell’educazione ambientale. In questi anni la Fondazione ha costruito una cultura dell’impegno, cooperando e condividendo i propri risultati con oltre 100 scuole di ogni ordine e grado di Palermo, Altofonte e Monreale. L’iniziativa prevede un percorso didattico nelle scuole che, anno dopo anno, coinvolga gli studenti in progetti di carattere ambientale, artistico e sociale, per renderli protagonisti di un impegno morale e civico. Fine ultimo è la realizzazione di un museo a cielo aperto lungo il fiume come atto di “devozione alla bellezza” e come testimonianza di una rinnovata coscienza collettiva.
Il progetto ha preso avvio nel 2004, con la conferenza stampa tenutasi alla foce del fiume in occasione del tour IL VALORE DELL'IMPEGNO, JONATHAN COE PER PALERMO, ha inizialmente coinvolto oltre 70 scuole che hanno intrapreso una seria attività di studio e di ricerca sul fiume Oreto secondo diverse prospettive (storica, ambientale, artistica, ecc.). La Facoltà di Architettura ha collaborato istituendo un’apposita commissione preposta all’attuazione del progetto, per la ricerca di aree idonee e studi di fattibilità, e approfondendo l’argomento nell’ambito dei 24 laboratori di sperimentazione didattica. I Comuni di Palermo, Monreale e Altofonte hanno siglato il protocollo di collaborazione per il progetto, offrendo il supporto tecnico-logistico per le attività di studio di fattibilità degli interventi sul territorio.
Nel 2006, con il GRAND TOUR DELLA POESIA. UNA POESIA PER L’ORETO, si rafforza il legame tra cultura e impegno, donando al fiume un grande progetto culturale che affida alla poesia il compito di aprire la via alla bellezza. Gli studenti, i giovani e la cittadinanza sono stati i principali protagonisti di un ciclo di incontri con importanti poeti nazionali, per conoscere e interagire con coloro che nell’immaginario collettivo incarnano la parola più di altri e che continuano ad affermare con la parola, i valori autentici dell’esistenza.
Sempre nel 2006 il tema PORTATORI D’ACQUA ha “portato” a Palermo Danielle Mitterrand, attuale presidente della Fondazione France Libertès e membro del Comitato Internazionale per il Contratto Mondiale dell’Acqua. La Signora Mitterand ha presentato il movimento “I Portatori d’acqua”, aiutando i giovani nella comprensione e maturazione di un pensiero etico e critico sull’acqua.
Nel 2007 il tema proposto è stato IO SONO ACQUA, un progetto didattico che ha chiamato gli studenti a riflettere sulla delicata problematica dell’acqua nella società contemporanea. Gli alunni hanno dato vita a 1000 bandiere ispirate all’acqua e al fiume Oreto che hanno colorato i pali della luce della circonvallazione di Palermo, divenendo simbolo dell’impegno che i cittadini e in primo luogo le nuove generazioni, stanno mettendo in campo per la rinascita del fiume. Il progetto ha voluto inoltre sensibilizzare i giovani sull’importanza del dono, organizzando la mostra Bandiere di Vita nei vari reparti dell’Ospedale Civico di Palermo, come gesto di solidarietà e atto di bellezza nei luoghi di sofferenza.
Quest’anno dall’acqua la riflessione si sposta su un concetto più ampio, che si compendia nel “principio femminile” della Natura, come produttrice di vita, LA GRANDE MADRE. Come la sorgente, da cui sgorga acqua pura, è Grande Madre rispetto al fiume, così il fiume stesso, attraverso l’impegno condiviso da tutta la cittadinanza, potrà essere Grande Madre per la città. I ragazzi sono coinvolti in una ricerca sul senso della Grande Madre dal punto di vista storico, antropologico, sociale ed artistico e sul suo valore contemporaneo in una società in cui appare smarrita la sacralità del femmineo. A questo lavoro teorico e di confronto, ha fatto seguito nei primi mesi del 2008, l’attività creativa sul tema proposto. Gli studenti hanno presentato dei racconti, raccolti in un volume, in cui la donna è scelta come valore di Grande Madre e avviato una ricerca artistica sul tema proposto con la creazione di un quadro che ogni scuola, come l’anno scorso, ha donato all’Ospedale Civico di Palermo.
In home page nella foto di Andrea Ardizzone la sorgente del fiume Oreto;
nella foto in alto l'incisione rappresenta il fiume Oreto ed il torrente Aci . L'originale è conservato presso la Biblioteca Comunale, che ne ha autorizzato la riproduzione.
Nella foto in basso, da sinistra, Giuseppe Scuderi, Danielle Mitterrand e e Antonio Presti alla presentazione di "Portatori d'acqua"

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Caro MIngo, le fonti sono più di una, e si raggiungono dalla circonvallazione di Monreale (quella nella foto di Andrea Ardizzione, zona Cozzo Meccini, prima di Pioppo). Cito da testi vari "L'asta principale, denominata Vallone di Fiumelato di Meccini, riceve le acque da numerosi affluenti di destra (Torrente dei Greci e Vallone Piano di Maglio) e più a valle, dal Vallone della Monaca. Dal Ponte della Grazia alla foce, che si trova alla periferia sud-occidentale di Palermo, prende il nome di Fiume Oreto e presenta rari affluenti di destra. Tra le sorgenti ricordiamo API, ALLORO A VIGNA D'API, VILLA RENDA, S. MARIA, FONTANA LUPO". Quest'ultima invece si raggiunge da Altofonte, scendendo sulla provinciale (sotto la Palermo-Sciacca)

Giuseppe

06/05/2008 10:07:37


Giuseppe, dove si trova la sorgente del fiume ed è facilmente raggiungibile?

Mingo

06/05/2008 07:21:12


A proposito dell'Oreto debbo dire che negli anni la qualità dell'acqua del fiume è migliorata, almeno dal punto di vista microbiologico. Sarebbe una cosa bellissima riportarlo in vita

fara

05/05/2008 15:25:28


 
 

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